Il valore catastale di un immobile nel passaggio dai notai agli avvocati

Chi vorrà vendere un box o un terreno, disporre di, o acquistare, terreni o negozi, non sarà più obbligato a rivolgersi a un notaio, ma potrà andare anche da un avvocato.

 

Ddl

La notizia arriva da un decreto legge del 20 febbraio scorso approvato dal Consiglio dei Ministri e riguarda tutti gli atti o le dichiarazioni relativi la cessione, donazione, costituzione o modifica dei diritti sugli immobili a uso non abitativo.

C’è un limite, però, fissato dal valore catastale dell’immobile in questione, che non dovrà essere maggiore di 100mila euro.

 

Documenti

In questo contesto, per poter aiutare chi si rivolgerà da loro, gli avvocati dovranno avere un’assicurazione con massimale pari almeno al valore catastale dell’immobile in oggetto. Inoltre, dovranno autenticare gratis tutti i documenti che saranno loro consegnati, ma potranno chiedere il rimborso di eventuali spese sostenute. I clienti, d’altro canto, dovranno occuparsi della redazione di atti e dichiarazioni: visure ipotecarie, catastali, etc.

 

S.r.l.

Il decreto legge prevende, inoltre, che gli avvocati potranno occuparsi anche degli atti che riguardano la costituzione di società a responsabilità limitata. Questi atti, però, potranno essere anche compilati dalle parti coinvolte tramite scrittura privata, così che poi il legale dovrà solamente autenticare tale documento.

Lo stesso discorso si applica al trasferimento delle quote sociali delle s.r.l. e agli atti, denunce e comunicazioni per cui non l’atto pubblico o la scrittura privata autenticata non sono obbligatori. Di questi documenti, infatti, potranno occuparsi le parti coinvolte, che poi decideranno se rivolgersi a un legale, ad associazioni datoriali e sindacali, ad agenzie d’affari, a soggetti accreditati presso la Camera di Commercio o a intermediari.

 

Reazioni

Il decreto ha generato preoccupazione nei notai, tanto che Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio nazionale del notariato, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha dichiarato che queste misure “minano certezza e garanzia dei registri pubblici per gli immobili e per le società e che non rispondono neppure alla logica Antitrust di aprire il mercato alla concorrenza per abbassare i costi a favore dei consumatori”. In più, la possibilità di avvalersi di una scrittura privata autenticata da un avvocato per le compravendite di immobili non abitativi fino a 100mila euro di valore catastale incide sul sistema dei pubblici registri, perché il notaio segue regole ben precise: opera la verifica di legalità preventiva, con l’identificazione delle parti e della loro rappresentanza, e si accerta della loro volontà. Anche da queste verifiche approfondite, dal notariato arriva il 91% delle segnalazioni antiriciclaggio, presentate dagli intermediari non finanziari”.

Quindi, i notai avrebbero maggiore cognizione di causa e competenza rispetto agli avvocati nella gestione di alcune situazioni. Dall’Associazione Italiana Giovani Notai, poi, arriva la dichiarazione che attualmente il contenzioso immobiliare in Italia è estremamente basso (0,0029%), mentre non si sa cosa potrebbe succedere se anche gli avvocati avranno effettivamente la possibilità di occuparsi di tali questioni.

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